lunedì 12 luglio 2010

A me piace con le patate

Considerando che nella settimana conclusiva della Coppa del mondo si è parlato più di un polpo che di calcio, la mia convinzione che non si sia trattato di grandissimi Mondiali ne esce rafforzata.

O è un mero problema italico?

giovedì 8 luglio 2010

Preparandomi a salutare i Mondiali

Domenica si concluderanno i Mondiali. Visti poco quest'anno. E male per giunta. L'impressione che ne ho tratto è giocoforza superficiale. Un rapido commento però me lo concedo ugualmente.

Spettacolo poco. Problema che secondo me appartiene al calcio in generale di questi tempi.

I grandi talenti hanno bucato. Messi, Ronaldo, Rooney. Nessuno ha risposto presente. Troppe le partite che i "fenomeni" devono giocare durante l'anno per arrivare al top anche in luglio.

Germania. Vista due-tre volte. Non all'esordio quando con la goleada iniziale mise paura a tutti. La prima gara che ho seguito dei tedeschi è stata con la Serbia. Sconfitti sì, eppure decisamente superiori agli avversari. Un gioco definito: palla a terra e ripartenze in velocità. Giovani di sicuro avvenire: tra cui spicca Muller. Confermato tutto fino alla semifinale, giocata troppo a lungo con il freno a mano tirato e in cui si è sentita l'assenza di Muller. Nota per Klose, centravanti normalissimo ma che nella competizione iridata si esalta come nessun altro.

Spagna. La formazione con maggior talento senza ombra di dubbio. Hanno un gruppo di giocatori straordinario. Dal portiere agli attaccanti. Se si pensa che in semifinale Fernando Torres ha giocato 10' e un Fabregas non ancora a posto dopo la frattura alla gamba primaverile nemmeno uno, si capisce quanta classe ci sia nelle Furie Rosse. La vittoria all'Europeo 2008 gli ha dato anche la tranquillità mentale. Quando si ha una squadra così forte però è relativo il passato. Parliamoci chiaro in precedenza gli spagnoli non avevano mai avuto tanti campioni come questa generazione. Il gioco è quello classico spagnolo: tanti tocchi e accelerazioni improvvise verso la porta. Stile Barcellona in tinta Roja.

Olanda. Sono davvero felice che l'Oranje sia arrivata in finale. Nutro un'innata simpatia per gli arancioni. Da sempre. Avrebbero meritato di vincere un Mondiale con il calcio totale di Cruijff ora hanno un gruppo probabilmente meno forte che in altre occasioni ma molto, molto più quadrato e determinato. Con pochi punti deboli. Manca un attaccante di primo livello ma con due come Robben e Sneijder i gol possono arrivare ugualmente. L'interista in questi sette mesi di 2010 ha costruito un'autostrada verso la conquista del primo Fifa pallone d'oro unificato. L'Olanda non è spettacolare ma ha piedi buoni e questo paga, sempre.

Uruguay. La sorpresissima. La sudamericana che non ti aspetti in semifinale. Arrivata grazie al pacco regalo di Gyan (che non dimenticherà mai la traversa colpita dagli 11 metri al 120' dei quarti). Arrivata grazie alla furbata di Suarez. Qui propongo una riflessione. Visto il regolamento va dato merito al gioiellino della Celeste di aver realizzato in quegli istanti che era meglio farsi espellere e procurare un rigore perché altrimenti i Mondiali sarebbero finiti lì. Scaltro e di mente rapida. Il regolamento stesso però mi lascia perplesso, perché così nega al Ghana un risultato sacrosanto e lo obbliga a cercare con un rigore un gol che era già stato segnato. Proposta: in caso di parata di un giocatore che non sia un portiere sulla linea di porta o per comodità nell'area piccola, furbata antisportiva, non è il caso di decretare il gol ugualmente? Come la meta tecnica nel rugby? So che si presta a critiche perché in fondo la rete non è stata segnata ufficialmente però si eviterebbe un caso sicuramente limite ma palesemente grave come quello del quarto di finale Uruguay-Ghana.

Osservazioni finite, anche perché troppo spesso mi sono addormentato cercando di seguire la partita delle 13, l'unica che potevo veramente guardare giorno libero escluso.

martedì 6 luglio 2010

Le mie cinque colazioni preferite

5. Caffè americano e muffin al cioccolato

5. (alla pari) Caffè americano, uovo strapazzato e pancetta

4. Latte e cereali

3. Yogurt greco con frutta fresca

2. Cappuccino e brioches alla crema

1. Granita con panna e brioches vuota, poi il caffè