mercoledì 2 febbraio 2011

Se non ci fosse bisognerebbe inventarla

Kubica.

100 all'ora. La velocità del vincente.

La cinghia.

Le chiavi buttate nel cassonetto.

Le porte dimenticate completamente spalancate.

Le scarpe invernali che schiacciavano due pedali insieme.

"Perché quando sarai un giornalista importante, allora avrai una macchina importante e tutte quelle cose lì, vedrai..." Un grande mister.

Il piloncino del passaggio a livello dell'Itis.

La trasferta del Mantova a Piacenza.

"Vedervi arrivare messi così, con quella macchina lì, sembrate due pericolosi". Un amico.

Il volante che pendeva leggermente a destra.

I bozzi che non si capiva mai da dove uscissero.

Il rumore di ferraglia nel chiudere lo sportello.

Lo specchietto destro: unico optional. Ma optional.

Quando si accendeva a tre anziché quattro.

Il colore da guardia forestale.

Non potevamo prenderla bianca da ente pubblico. Rossa ce n'erano milioni. E nera, suvvia che c'azzeccava?

"Hai preso su l'acqua?"

L'ho odiata, disprezzata, amata.

4 commenti:

  1. E l'ultimo viaggio in 4, anzì no dai in 5, con l'acqua messa un pò dove capitava........

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  2. ... e all'ultimo dell'anno "Rimba ti porto a casa che sono stanco"...

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  3. E i "rapimenti". Perché una volta messo dietro non ci sono le porte...

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