venerdì 10 settembre 2010

Partiti!

Sessanta minuti che non ti aspetti. I fuochi d'artificio sono stati esplosi tutti nel Championship di gennaio. New Orleans e Minnesota riescono ugualmente a dare vita a uno spettacolo di football nudo e crudo. Molta difesa. Tanti errori. Comprensibili quelli dei Vikings. Brett Favre avrà bisogno di un paio di partite per rimettersi in sintonia con i suoi ricevitori (emblematico il caso di Percy Harvin, tra i bersagli preferiti 2009, pessimo nell'esordio). Sorprendenti quelli di Garrett Hartley. Il kicker eroe del Championship fallisce due field goal. Uno complesso, l'altro facile. Avrebbe chiuso prima un match che i campioni in carica hanno gestito con una strategia degna di coach Sean Payton. Tre sole corse nel primo tempo (mai nessuno l'aveva fatto l'anno scorso, minimo erano state 4) ribaltate con ampie dosi di Pierre Thomas nella ripresa. Ha funzionato.

Note sparse: io avrei dato la ricezione a Jim Kleinsasser, dal megareplayravvicinato (scusate il neologismo ma sono rimasto affascinato) è chiaro che mette le mani sotto l'ovale. Poi si gira ed è difficile valutare se il cuio accarezzi il sintentico. Di mio l'avrei comunque premiato come aveva fatto il primo arbitro che ha fischiato. Esagerato Favre sull'intercetto di Vilma. Non deve vincere lui le partite. Non adesso. Linea offensiva di Minnesota tutto sommato positiva. Inquieta l'acciacco di Bryant McKinnie. Ottima la protezione dei Saints, tanto da far sembrare sotto tono la trincea viola. Restando sulla sideline di Brad Childress: inizio disastroso di Ashley Allen. Lievemente migliorato sul finire. Rivedibile la scelta di sovraccaricare Adrian Peterson, anche se è chiaro che il fulcro dell'attacco minnesotiano sarà lui. Manca una riserva all'altezza: Chester Taylor non era un lusso, era fondamentale. Toby Gehrart dovrà fornire un apporto più sostanzioso di Albert Young. Sul fronte dei santi, estremamente fluida la situazione ricevitori. Tutti hanno un'occasione. Compiti divisi anche per Reggie Bush e Pierre Thomas.

giovedì 9 settembre 2010

Nfl personal preview 4

Nfc South

Terreno di caccia per i campioni in carica dei New Orleans Saints. Ai nastri di partenza nessuna delle rivali sembra in grado di fronteggiare con possibilità di spuntarla i nero-oro di Drew Brees. All'inseguimento ci sarà un testa a testa tra Carolina Panthers e Atlanta Falcons. Vedo in vantaggio questi ultimi, visto che Matt Moore non mi dà sufficienti garanzie per i Panthers che ancora una volta dovranno puntare principalmente sul gioco di corsa. I Falcons al contrario mi sembrano piuttosto bilanciati. In difesa potrebbero subire nelle secondarie. Non eccelse. Chiude mestamente la division Tampa Bay. I Buccaneers sono nel pieno di un processo di ricostruzione che richiederà tempo.
Division ai Saints e nessuna wild card.

Nfc West

Uno dei gruppi più deboli dell'intera Nfl. Arizona senza Kurt Warner ha la forza di un gattino. Derek Anderson vive sullo slancio di uno squarcio di stagione a Cleveland. Non abbastanza per impensierire i San Francisco 49ers, destinati a vincere la contesa se solo Alex Smith riuscirà a restare sui livelli decenti dell'anno passato. Patrick Willis in difesa è una garanzia. Il principale avversario di Frank Gore e soci potrebbero essere i Seattle Seahawks. Nuovo corso con Pete Carroll. Passare dai college alla Nfl non ha portato troppo bene negli ultimi anni. I Seahawks cercano una svolta dopo il declino seguito al Superbowl perso contro gli Steelers. Il gioco a terra affidato al leggerissimo Justin Forsett sarà ancora molto sospetto. Per via aerea sorprende il taglio di Houshmandzadeh. Era stato il colpaccio della scorsa estate ma non ha reso per quanto si auguravano nello stato di Washington. Restano i St. Louis Rams. Un progetto in divenire a cui è stato aggiunto un qb franchigia come Bradford, per cui stravedo. Un nuovo infortunio a Donnie Avery è il modo peggiore per cominciare una stagione da cui si chiede solo di migliorare un po'. Peccato per Steven Jackson, agli ultimi anni da leone.
Division ai 49ers, nessuna wild card.

Nfl personal preview 3

Nfc East

Deve essere l'aria dell'est. Così come nella Afc anche nella Nfc la division orientale è la più competitiva e aperta del lotto. Quattro squadre potenzialmente da vertice. I punti di domanda però non sono pochi e si incollano a tutte le formazioni. In prima fila per aggiudicarsi il titolo vedo i Dallas Cowboys. Talentuosi e profondi. Il "se" più pericoloso è legato a Tony Romo. Vale davvero i primi quarterback della lega? Appiccicati alla schiena degli "stellati" ci sono i Washington Redskins. Il ritorno sulle scene di Shanahan secondo me basta per candidarli al vertice. Aggiungiamoci l'acquisto di Donovan McNabb, ora libero dalle pressioni philadelphiane. Difesa apparentemente tosta (ditemene una che non lo sia qui nella East almeno prima del via!). Le nuvole si addensano sul running game sebbene proprio Shanahan sia un esperto nello scovare gemme dal pantano (Torain?). In seconda fila metto i New York Giants. Basterà lo stadio nuovo come motivazione per un club che ha bisogno di sentirsi in missione per raggiungere traguardi importanti? La differenza per i Gmen la farà la difesa. I Manning boys in attacco non mi stuzzicano particolarmente. Peraltro ho letto un interessante articolo che cogitava della forza prevalentemente interna del Manning minore legata al vento nel vecchio Giants Stadium. Ci sarà del vero? Ruolo di Cenerentola infine per Philadelphia. In prospettiva la più esplosiva delle quattro, vista l'età media. La linea offensiva potrebbe essere un grosso handicap con un qb alla prima esperienza da titolare e un rb non ancora maturato definitivamente.
Division ai Cowboys. Wild card per i Redskins.

Nfc North

Favori del pronostico tutti per i Green Bay Packers. L'armata verde sembra un treno lanciato verso il Superbowl. Basterà l'ennesimo ritorno di nonno Brett Favre con i Vikings per contendere la vittoria divisionale al suo erede nel Wisconsin, Aaron Rodgers? Secondo me no. Favre non può ripetere la stagione passata (migliore in carriera). Molti i motivi. Linea peggiorata. Rapporto col coach sospetto. Ricevitori infortunati (l'assenza di Rice peserà molto). Calendario molto, molto meno benevolo. Lo scorso anno le prime 5-6 partite per i Vikes furono allenamenti pro-numero 4. Pressioni e attese sono sui Packers, Adrian Peterson potrebbe diventare la chiave di volta per scalzare i gialloverdi. E i Chicago Bears? Campagna acquisti apparentemente sontuosa. Julius Peppers, Chester Taylor, Brandon Manumaleuna... Nella sostanza i ricevitori mi sembrano tuttora poca cosa e il destino della stagione è legato a Jay Cutler, gravemente insufficiente lo scorso anno, e Brian Urlacher. Non mi soddisfano i ricevitori. Per Mike Martz il lavoro non sarà poco. A sorpresa potrebbero finire dietro i Detroit Lions. Matthew Stafford non è tra i miei qb preferiti ma promette bene e hanno aggiunto una freccia come Jahvid Best all'attacco. I leoni potrebbero accusare in difesa nonostante l'innesto dal draft di Suh.
Division ai Packers. Wild card ai Vikings.